Traccia Di Emersione A Castiglione Della Pescaia
La scorsa notte un’altra femmina di tartaruga marina ha scelto le coste toscane per provare a fare il suo nido e, immersa nella luce tenue della luna calante di questi giorni, ha risalito la spiaggia fino ad arrivare ai piedi della duna, lasciando un’inconfondibile traccia sulla sabbia.
Il nostro team scientifico questa mattina ha raggiunto il posto per verificare l’eventuale presenza di uova, che tuttavia non sono state trovate.
Questo indica che potrebbe trattarsi di una cosiddetta “esplorazione” con tentativo di scavo, per cui la tartaruga ha appunto esplorato la spiaggia, ma, per qualche motivo a noi non noto, ha deciso di non deporre le uova.
Nonostante le uova non siano state trovate, per noi di tartAmare è stata comunque una bellissima sorpresa, questa mattina, ricevere la telefonata di un turista in vacanza presso il Camping Etruria, che ci avvisava della presenza di una probabile traccia di nidificazione da lui rinvenuta sulla spiaggia.
Questa segnalazione infatti, per noi ha un grandissimo valore, perché ci mostra i risultati dell’attività di sensibilizzazione che tartAmare svolge con impegno e costanza prima e durante la stagione di nidificazione delle tartarughe marine.
Individuare la traccia di una femmina di tartaruga che ha risalito la spiaggia per deporre, sembra una cosa facile, ma non lo è affatto!
Tutti i nostri volontari vengono formati per imparare a riconoscere queste tracce e tartAmare organizza molti incontri per formare anche balneari, operatori che si occupano della pulizia delle spiagge, residenti e turisti.
Ogni estate inoltre, allestiamo dei presidi presso i vari nidi rinvenuti e un gazebo, messo a disposizione dal comune di Castiglione della Pescaia, presso la Green Beach, dove i nostri volontari forniscono informazioni a chiunque sia interessato.
Il turista in questione, infatti, era passato proprio ieri dal nostro gazebo alla Green Beach di Castiglione della Pescaia ed era stato informato dai nostri volontari sulla nidificazione delle tartarughe marine e su come si individuano le tracce; un’informazione che ha dato subito i suoi frutti e che questa mattina gli ha permesso di individuare la traccia e segnalare immediatamente la presenza di un possibile nido.
Dal momento che, presumibilmente, questa femmina di tartaruga la notte scorsa non ha deposto le proprie uova, ci aspettiamo con alta probabilità che ci riprovi questa notte, in un altro punto della nostra costa.
Per questo motivo i nostri volontari saranno operativi domani mattina all’alba cercando di monitorare il maggior tratto di costa possibile alla ricerca di una nuova traccia.
Invitiamo tutti a tenere gli occhi aperti e a chiamare immediatamente il 1530 e tartAmare al numero 3384876614, in caso di individuazione di una traccia.
Secondo Nido Per La Regione Toscana
Questa mattina all’alba lo staff di tartAmare , durante il monitoraggio attivo quotidiano, ha individuato la traccia lasciata da una femmina di tartaruga marina nei pressi della Green Beach, nel comune di Castiglione della Pescaia.
Il nostro personale scientifico ha subito avviato le procedure per verificare se fossero presenti uova e accertare così la presenza di un nido di tartaruga marina.
Il sondaggio tuttavia ha richiesto parecchie ore di lavoro, in quanto la traccia si presentava piuttosto confusa e non ben delineata, ma alla fine ce l'abbiamo fatta.
Abbiamo appurato la presenza delle uova, che sono state deposte su una spiaggia bellissima, ma molto frequentata, soprattutto durante i prossimi 2 mesi, e soggetta a pulizia.
Qualora non le avessimo individuate, il nido sarebbe andato certamente distrutto, ma fortunatamente i nostri volontari sono ben allenati a riconoscere le tracce di nidificazione delle tartarughe marine, e anche questo nido non è sfuggito alla loro vista.
In tal modo gli operai del comune di Castiglione della Pescaia hanno potuto mettere in sicurezza il nido tramite un recinto che ci permette di tutelarlo al meglio e di monitorarlo fino al momento della schiusa che avverrà tra circa 45-55 giorni.
Ringraziamo il Corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera, che ha supervisionato tutte le operazioni e Caretta Calabria Conservation che ci ha preparato e, come sempre, ci supporta in queste operazioni.
La Toscana Ha Il Suo Primo Nido Del 2021!
Lo staff di tartAmare, che monitora attivamente la costa fin dai primi di giugno, è lieto di comunicare che questa notte, sotto la luce di una bellissima luna piena, una grossa femmina di tartaruga marina ha deposto le sue preziose uova su una delle più incantevoli spiagge del comune di Castiglione della Pescaia.
Il primato della scoperta del nido va al nostro Presidente, che anche quest'anno non ci ha deluso, e ha individuato le inconfondibili tracce del passaggio di mamma tartaruga questa mattina all'alba, in sella alla sua fedele “tartabike”.
Una volta che il nostro staff scientifico ha accertato la presenza delle uova, il nido è stato immediatamente recintato e messo in sicurezza dagli operai del comune di Castiglione della Pescaia.
Adesso non ci resta che aspettare dai 45 ai 55 giorni circa, per riuscire ad ammirare, con il favore di una calda notte di Agosto, lo spettacolo della schiusa e dei tartarughini che corrono verso il mare.
Il nido verrà monitorato quotidianamente dagli operatori di tartAmare, ma, mentre le uova sono al caldo sotto la sabbia e i tartarughini al loro interno crescono piano piano, noi non abbassiamo la guardia e continuiamo a svolgere i monitoraggi quotidianamente lungo tutto il litorale.
Ricordiamo che la stagione delle deposizioni è solo all’inizio e probabilmente altre tartarughe marine sceglieranno le nostre bellissime coste per nidificare, quindi: Occhio alla traccia!
Sea Turtle Week – Pepita
In occasione della settimana delle tartarughe marine vogliamo raccontarvi la storia di una tartaruga per noi molto speciale: la piccola Pepita.
Pepita è arrivata al CRTM di tartAmare il 26 febbraio 2021, dopo essere stata soccorsa da dei pescatori amatoriali, che l’hanno notata mentre galleggiava in evidente stato di difficoltà e completamente ricoperta da parassiti.
Viste le dimensioni ridotte (circa 160 gr di peso e un carapace lungo circa 9 cm) è stato subito evidente che si trattava di un cucciolo di tartaruga marina, definito più tecnicamente post-hatching, probabilmente nato durante la scorsa stagione riproduttiva (Luglio-Settembre 2020).
La visita dal veterinario e le radiografie fortunatamente hanno mostrato l’assenza di ferite e di lenze o corpi estranei ingeriti, tuttavia le condizioni della tartaruga si mostravano abbastanza preoccupanti a causa della scarsa vitalità e del rifiuto quasi totale del cibo.
Probabilmente al momento del recupero Pepita versava in uno stato definito Cold Stunning, che si verifica quando le temperature scendono repentinamente sotto la media stagionale, provocando un forte sbalzo termico in mare.
Le tartarughe infatti sono rettili, ovvero animali a sangue freddo, e di conseguenza sono estremamente sensibili ai forti sbalzi di temperatura. Quando questi si verificano, l’animale finisce in ipotermia e cade in una sorta di stato di semiincoscienza che lo porta a galleggiare in balìa delle correnti e delle mareggiate.
Il Cold Stunning aumenta moltissimo i fattori di rischio per la vita delle tartarughe marine, favorendo l’insorgere di patologie polmonari, rendendole più soggette all’attacco di parassiti, facilitando lo spiaggiamento ed esponendole maggiormente al rischio di collisione con imbarcazioni o con scogliere.
Il ritrovamento di Pepita si inserisce in un quadro più ampio, che ha visto, tra la fine di Gennaio e la prima metà di Febbraio, una serie di spiaggiamenti di post hatching lungo tutta la costa Toscana e del Lazio.
Tale fenomeno è del tutto nuovo per le coste del Centro Italia ed è attualmente oggetto di studi scientifici, che mirano a scoprirne le cause.
Alcune delle tartarughine spiaggiate erano già morte al momento del ritrovamento, altre, nonostante le cure tempestive, purtroppo non ce l’hanno fatta, mentre Pepita e altre fortunate sono riuscite a superare la prima fase critica e sono in via di guarigione, aspettando di poter tornare in mare quando le temperature saranno ottimali.
Come sapete il CRTM di tartAmare è un centro di primo soccorso, non adatto a ospitare pazienti che necessitano di una lunga degenza, inoltre abbiamo una limitata esperienza nel recupero di post hatching, in quanto è molto raro trovarne nel mare della Toscana.
Per questo motivo, in accordo con il nostro staff veterinario, era stato deciso di portare Pepita presso il Centro Ricerche Tartarughe Marine della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, centro di lungodegenza dove lo staff ha molta esperienza nel recupero di piccoli di tartaruga marina e dove si trovavano già ricoverate altre piccole tartarughe recuperate sulle coste del Lazio.
Le condizioni di salute di Pepita tuttavia erano inizialmente troppo precarie e non sarebbe stata in grado di affrontare un viaggio così lungo.
A questo punto sono entrati in gioco i nostri volontari, che a turno hanno accudito Pepita nutrendola e monitorandola, finché non ha cominciato a rispondere alle cure e non ha ripreso vitalità e… appetito, riuscendo anche ad aumentare notevolmente di peso.
Sono stati necessari ben due mesi di cure prima che la nostra piccola paziente fosse in grado di viaggiare e finalmente, il 27 Aprile 2021, siamo riusciti a portarla a Napoli ed ad affidarla, non senza un po’ di malinconia, al personale esperto della Stazione Zoologica Anton Dohrn.
Pepita infatti aveva ormai occupato un suo spazio all’interno dei nostri cuori e, da esseri umani quali siamo, ci manca un po’, ma la consapevolezza di averla aiutata a stare meglio, unita alle buone notizie dei nostri colleghi di Napoli, che ci dicono che le sue condizioni di salute migliorano di giorno in giorno, ci rendono davvero felici e speriamo che presto possa essere liberata di nuovo in mare insieme alle sue “sorelle”.
In fondo il nostro “lavoro” consiste proprio in questo: accompagnare questi meravigliosi animali durante un pezzetto della loro vita e poi lasciarli proseguire di nuovo da soli, perché “L’amore non reclama il possesso, ma dona la libertà”.
Buon Compleanno Archie Carr
Come sapete ogni anno il 16 giugno si festeggia la Giornata Mondiale delle Tartarughe Marine, ma sapete perché è stata scelta proprio questa data?
Perché oggi ricorre anche il compleanno del dr. Archie Carr, celebre erpetologo, che dedicò tutta la sua vita allo studio e alla conservazione di specie in pericolo, soprattutto delle tartarughe marine.
Archie Fairly Carr, Jr. nacque a Mobile, Alabama, negli Stati Uniti, il 16 giugno del 1909.
Intraprese i suoi studi all’Università della Florida, dove si laureò in Zoologia e si specializzò in Erpetologia, sviluppando un particolare interesse nei confronti delle tartarughe e diventando in breve tempo uno dei massimi esperti mondiali di tartarughe marine.
Lavorò inizialmente come insegnante di liceo e successivamente gli fu assegnata la cattedra di Zoologia all’Università della Florida, ricevendo anche, nel 1952, da parte della National Academy of Sciences, la Daniel Giraud Elliot Medal, conferita a chi svolga un lavoro meritevole nello studio della Zoologia o della Paleontologia.
Durante tutta la sua vita Archie Carr pubblicò moltissimi libri e articoli scientifici e gli viene riconosciuto il grande merito di essere riuscito a coinvolgere, con i propri scritti, sia i membri della comunità scientifica, sia il grande pubblico.
Parallelamente alla sua carriera accademica Carr fu molto impegnato anche sul campo, per quanto riguarda la conservazione delle tartarughe marine, e fu tra i primi a rendersi conto dello stato di pericolo in cui versavano questi animali dal punto di vista della conservazione della specie.
Fu infatti co-fondatore e direttore scientifico, fino alla sua morte nel 1987, della Sea Turtle Conservancy (STC), organizzazione no-profit che si occupa della salvaguardia di tutte le specie di tartaruga marina.
La STC inizialmente operava in Costa Rica, dove Archie Carr aiutò a convincere il governo a creare nel 1975 il Tortuguero National Park, un’area protetta dove l’organizzazione si adoperò per la salvaguardia della tartaruga verde, che era fortemente a rischio di estinzione.
Nel corso degli anni l’organizzazione ha ampliato il proprio territorio di azione arrivando a comprendere tutta l’America Centrale e l’area caraibica, portando avanti l’impegno di Archie Carr nella conservazione delle specie a rischio.
Noi di tartAmare siamo felici di ricordare e celebrare, nel giorno del suo compleanno, questo scienziato così lungimirante, il cui lavoro ci è di grande ispirazione per la nostra attività di salvaguardia delle tartarughe marine.
Giornata Mondiale delle Tartarughe Marine
Inizia oggi la Sea Turtle Week!
Il 16 giugno è la Giornata Mondiale delle Tartarughe Marine e quest’anno la vogliamo celebrare insieme ai nostri amici e “colleghi” dei centri di recupero di tutta Italia.
Come sapete, per tartAmare la collaborazione con altre associazioni che operano per la salvaguardia di questi meravigliosi animali è un grande valore aggiunto e vederci tutti insieme in questo video per noi è stato davvero emozionante!
Le sensazioni che abbiamo provato guardando il video per la prima volta sono riassunte perfettamente da Daniela Freggi, direttrice del centro di recupero Lampedusa Turtle Rescue: “fa battere il cuore vedere con quanto impegno, lungo il nostro stivale, in tanti ci adoperiamo per studiare e proteggere le tartarughe marine. Insieme rappresentiamo una vera e preziosa forza, e potremmo farci sentire più forte!”
Ci piace spesso dire “l’unione fa la forza!”, e questo è ancora più vero quando si opera nel campo della salvaguardia di specie animali a rischio, dove le particolari esperienze e la professionalità di ciascun centro di recupero possono essere preziose per tutti gli altri.
Speriamo di poter continuare ad impegnarci tutti insieme per quello che è il nostro fine comune: la tutela delle nostre amate tartarughe marine e del loro bellissimo mare.
Buona Giornata Mondiale delle Tartarughe Marine a tutti!
Ecco il video realizzato dal "Lampedusa Turtle Rescue" a cui hanno contribuito tutti i centri di recupero italiani.
Occhio alla Traccia!
La stagione di nidificazione della Caretta caretta è iniziata anche in Italia e da diversi anni questa specie nidifica sulle coste toscane.
Le nostre coste sono però fortemente antropizzate e frequentate da numerosissimi bagnanti per cui è molto importante riuscire a mettere in sicurezza i nidi.
Per metterli in sicurezza bisogna però....TROVARLI!!!
Chiunque può imbattersi in una tartaruga marina in deposizione o in una traccia..ma come riconoscerla?!
- La traccia parte dal mare e risale sulla battigia
- Si trova poi una zona di sabbia smossa
- La traccia ritorna al mare.
La forma intera della traccia è a U ma molto spesso a causa ad esempio del calpestio o della livellazione della spiaggia fatta dall'uomo la traccia è interrotta o non completa.
In questo caso è sempre bene cercare di salvare la porzione di traccia rimasta così che un esperto possa valutare se si tratta o meno di una traccia effettiva.
La traccia è larga almeno 50 cm, varia a seconda della grandezza della tartaruga.
Il momento migliore per trovare tracce è la mattina molto presto.
SE AVETE MODO DI ANDARE IN SPIAGGIA.... OCCHIO ALLA TRACCIA!!
Per segnalazioni di tracce contattateci!!
E ricordate.. proteggere la traccia è il primo passo per proteggere questa splendida specie e tutti noi possiamo dare il nostro contributo!
TartAmare al Parco delle Sughere di Donoratico
Continua il weekend di tartAmare dedicato all'informazione sulle tartarughe marine e i loro nidi.
Oggi si è svolto il secondo di una serie di incontri attraverso i quali verranno reclutati volontari che, sotto il coordinamento di tartAmare, monitoreranno le spiagge in cerca dei nidi di tartaruga marina.
Questa mattina siamo approdati al Parco delle Sughere di Donoratico (LI) per un evento di formazione in collaborazione con WWF.
La nostra responsabile scientifica Luana Papetti ha fornito ai presenti delle importanti nozioni riguardo la biologia delle tartarughe marine e la loro riproduzione.
Si è poi parlato di come, e soprattutto quando, cercare le tracce lasciate sulla spiaggia dalle femmine uscite dal mare per nidificare, ed è stato inoltre mostrato ai partecipanti come distinguere tali tracce e come comportarsi nel caso se ne rinvenisse una.
Come noi di tartAmare sosteniamo da sempre, l'informazione e la sensibilizzazione sono fondamentali per la tutela del nostro pianeta, perciò continua il nostro impegno anche con i prossimi eventi, in programma a Marina di Grosseto per il 5 e il 6 giugno.
Vi aspettiamo!
Chi fosse interessato a fare il volontario con noi può visitare la pagina dedicata del nostro sito https://www.tartamare.org/attivita/alla-ricerca-dei-nidi-eco-vacanze oppure scriverci su Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Chi Trova un Nido Trova un Tesoro
Dopo che è stato ufficializzato il primo nido italiano di tartaruga marina del 2021, individuato pochi giorni fa in Sicilia, anche per noi in Toscana la stagione delle deposizioni è alle porte.
Per questo motivo, come ogni anno, tartAmare è impegnata in prima linea per fare informazione sulla nidificazione delle tartarughe marine, sulla ricerca dei loro nidi e sui corretti comportamenti da tenere in caso se ne individuasse uno.
Oggi siamo stati ospiti del bar-ristoro Lago Verde a San Vincenzo (LI) per una giornata di formazione in collaborazione con Sea Shepherd, alla quale hanno partecipato anche alcuni rappresentanti del WWF.
Durante l’evento la nostra responsabile scientifica, dott.ssa Luana Papetti, ha spiegato ai partecipanti come riconoscere le tracce lasciate dalle femmine di tartaruga marina quando risalgono la spiaggia per deporre le loro uova e quale sia il più corretto modo di agire nel caso se ne trovasse una.
Quello di oggi è stato solo il primo di una serie di incontri formativi che tartAmare sta organizzando, in collaborazione con altre associazioni locali, per coordinare il monitoraggio delle coste toscane e reclutare volontari per coprire in modo efficace il più vasto territorio possibile.
Giornata Mondiale delle Api
20 Maggio 2021 - Giornata Mondiale delle Api
Oggi in tutto il mondo è una giornata importantissima, perché si celebrano le nostre amiche api!
Da più di 30 milioni di anni le api preservano l’equilibrio degli ecosistemi del nostro pianeta grazie alla loro azione di impollinatori, che permette alle piante di riprodursi, aiutando a mantenere la biodiversità sulla Terra.
Purtroppo attualmente questi animali sono davvero in pericolo e si è stimato che dal 1980 al 2010, la popolazione mondiale di api e vespe si è ridotta quasi del 40%!
Le principali minacce per questi insetti sono rappresentate dai cambiamenti climatici e dai pesticidi usati in agricoltura, soprattutto i neonicotinoidi, che incidono sulla capacità delle api di orientarsi, e creano loro difficoltà di apprendimento e nella riproduzione.
L’Unione Europea ha recentemente imposto dei divieti su alcuni pesticidi neonicotinoidi e sul loro utilizzo nei campi aperti, ma c’è ancora molto da fare!
Però ognuno di noi nel suo piccolo può contribuire alla salvaguardia di questi preziosissimi animali!
Come?
Basta seguire questi semplici consigli:
- Piantare fiori “amici delle api” su balconi, terrazze e nei giardini.
- Acquistare il miele e altri prodotti dell’alveare da apicoltori locali.
- Sensibilizzare bambini e adolescenti sull’importanza delle api.
- Tagliere l’erba del prato solo dopo che le api hanno raccolto il nettare dai fiori spontanei.
- Posizionare sul balcone o in giardino dei BeeHotel dove le api e altri insetti possano trovare riparo, realizzarli è facile e divertente
Oggi diciamo grazie alle api, che ci permettono di vivere in un pianeta così unico e meraviglioso,
ma facciamo in modo che tutti i giorni sia la giornata delle api, rispettando e tutelando sempre questi magnifici animali e tutti gli altri insetti impollinatori!
Fun fact: per celebrare le api è stato scelto proprio il 20 maggio perché ricorre la nascita di Anton Janša (20 maggio 1734) artista e apicoltore sloveno. È stato un pioniere della moderna apicoltura ed è tutt’oggi possibile ammirare il suo bellissimo apiario dalle caratteristiche arnie dipinte a mano dallo stesso Anton.