Una storia lunga 280 milioni di anni
"Non è la specie più forte a sopravvivere e nemmeno la più intelligente. Sopravvive la specie più predisposta al cambiamento." Charles Darwin
Filogenesi
Lo studio della storia evolutiva (filogenesi) delle tartarughe è indispensabile per tentare di comprendere il successo biologico nel corso di milioni di anni.
Le tartarughe hanno superato indenni l' estinzione avvenuta quasi contemporaneamente 65 milioni di anni fa (alla fine del Mesozoico) di tantissimi ordini di rettili (tra cui i giganteschi dinosauri), conservando per di più caratteristiche anatomiche e biologiche primordiali.
Unica al mondo tra le creature del nostro pianeta, la tartaruga è il solo vertebrato a formare esternamente al proprio corpo un guscio protettivo attraverso fusione di costole modificate, vertebre e ossa dei cinti scapolari.
Il guscio della tartaruga è l'unica struttura che presenta questa modifica dello scheletro e come e quando si sia originata ha sempre affascinato e suscitato l'interesse del mondo scientifico e degli studiosi evoluzionisti.
Facendo un passo indietro, i primi rettili comparvero nell'Era Paleozoica, probabilmente nel Carbonifero (345 milioni anni fa), da un gruppo di anfibi primitivi già completamente affrancati dall'elemento liquido.
Questi esseri avevano un corpo tozzo, con una testa robusta e si muovevano come le attuali salamandre, ondeggiando col corpo e con la coda e strisciando parzialmente con l'addome.
Gli scienziati li hanno chiamati rettili Seymourioidi e raggruppati nei Cotilosauri.
Da essi si andarono differenziando la altre linee evolutive di rettili, anche quella che porterà alle tartarughe.
Per poter fare luce su questo cammino evolutivo, la cui origine è così lontana nel tempo, non ci resta che andare a ritroso.
In realtà il fossile più antico conosciuto, che sicuramente è un progenitore delle attuali tartarughe, è datato circa 210 milioni di anni, aveva tuttavia già un guscio completamente formato quindi non ci dà informazioni sull'evoluzione del guscio stesso.
E' la tartaruga Proganochelys.
Il gradino precedente è stato chiarito solo attraverso ritrovamenti in Cina risalenti al 2008 di resti fossili datati 220 milioni di anni fa.
Gli organismi ai quali appartenevano, sono stati ricondotti alla specie Odontochelys semitestacea, presentavano un piastrone completamente formato mentre il carapace, solo parziale, composto da costole e vertebre distintamente allargate sul dorso.
Odontochelys semitestacea era una specie di tartaruga primitiva del Triassico che viveva nel mare anche se non era una tartaruga marina vera e propria, abitava i fondali non molto profondi e gli estuari dei fiumi, mancava totalmente di pinne, anzi aveva zampe provviste di unghie.
Le caratteristiche principali sono riassunte nel suo nome che significa “Tartaruga coi denti con mezzo guscio”.
Aveva infatti denti sia sulla mascella superiore che su quella inferiore, come del resto tutti i Cotilosauri, ed era provvista del solo piastrone.
La scoperta di Odontochelys è un'altra tappa molto importante, ci dà un' informazione fondamentale: nell'evoluzione della struttura guscio il piastrone si è formato per primo nel tempo, quindi la precedenza è stata quella di proteggere la parte ventrale del corpo.
Non ci chiarisce ancora tuttavia le tappe evolutive precedenti, quelle che hanno portato alla formazione dello stesso piastrone.
Di qui l'ipotesi che un passaggio precedente, e forse quello primitivo per questa linea evolutiva, sia rappresentato dall' Eunotosaurus africanus, organismo originatosi almeno 40 milioni di anni prima dell' Odontochelys semitestacea, ma che possedeva delle ossa già distintamente allargate e appiattite nella parte ventrale.
Per la precisione aveva un dorso "indurito" da numerosi noduli ossei nella pelle, mentre il torace era protetto da allargamento e un appiattimento di tutte le ossa del cinto scapolare e dello sterno.
Dovrebbe essere questo il progenitore più antico della tartaruga.