Anche il crescente degrado ambientale derivante dalle attività antropiche pone una grave minaccia alla loro sopravvivenza, tanto durante la breve fase di vita terrestre, legata alla deposizione ed allo sviluppo delle uova, quanto durante la loro lunga esistenza acquatica:
• durante le delicate fasi della nidificazione ricadono fattori quali: la presenza umana (soprattutto notturna) sulla spiaggia, la presenza di fonti di luce artificiale, il passaggio di mezzi meccanici sulla spiaggia, la presenza fisica di attrezzature degli impianti balneari nonché i rifiuti lasciati dai fruitori e la costruzione di barriere artificiali vicino alla costa;
• in mare si trova una grande concentrazione di rifiuti, inquinanti chimici e petrolio che possono causare intossicazione e soffocamento alle tartarughe marine.
I detriti antropogenici presenti in mare poiché possono rappresentare motivo di intrappolamento diretto delle tartarughe marine oppure essere ingeriti, aumentando così il rischio di mortalità.
Le tartarughe ingeriscono un’ampia varietà di oggetti sintetici tra cui le buste di plastica o altri detriti di natura semitrasparente che possono essere scambiate per meduse o altre prede.
L’ingestione può causare una lunga lista di complicazioni quali: il soffocamento, la riduzione della pulsione alimentare, la riduzione dell’assorbimento o il blocco intestinale, il rilascio di sostanze tossiche, la formazione di ulcere e altri danni dell’apparato digerente che possono portare a malnutrizione, e inedia.
LO SAI?
- Dalla Fossa delle Marianne ai poli, residui di plastica sono stati trovati praticamente ovunque nei mari e negli oceani.
- Bottiglie, imballaggi, reti da pesca, sacchetti, fazzoletti, mozziconi e qualunque altro oggetto in plastica una volta finito in acqua si spezza in frammenti più piccoli per azione dell’erosione e delle correnti.
- Questi frammenti, che possono raggiungere dimensioni microscopiche inferiori ai 5 mm di diametro, costituiscono una fra le principali cause di morte per soffocamento di molti pesci ed uccelli marini poiché vengono scambiati per cibo.
- A causa di ciò, 115 specie marine sono a rischio, dai mammiferi agli anfibi.
- L’ingerimento accidentale di plastica scambiata per plancton o meduse è un fenomeno così comune che il 52% delle tartarughe marine ne ha subito gli effetti.