I primi di Dicembre, il team di tartAmare è stato impegnato in un progetto di citizen science nato dalla collaborazione del Politecnico di Torino-DISTA e il JRC della Commissione Europea con sede a Ispra.
Il progetto si prefigge di monitorare la quantità di microplastiche e microfibre nel Mediterraneo.
La problematica della microplastica in mare è infatti di grande attualità sia per il mondo della ricerca sia per quello della normativa ma ATTENZIONE, il problema delle microplastiche non è solo un "male del mare".
Entriamo in contatto con esse anche solo respirando (sono veicolate dall'atmosfera), bevendo acqua, vino e birra o mangiando verdure. È quindi sbagliato associare la presenza di plastiche e microplastiche solo all’ambiente marino e alla loro presenza nei pesci.
Purtroppo la situazione è molto più complessa e gli stessi pescatori hanno dimostrato di voler partecipare e contribuire a risolvere un problema diffuso ovunque, in mare in terra e in aria.
I campionamenti in acqua sono stati infatti svolti dal personale di tartAmare e alcuni pescatori della flotta di Marina di Grosseto e di Castiglione della Pescaia, che ringraziamo di cuore per la collaborazione.
Il progetto mira a, oltre a mettere in luce una problematica quanto più attuale, sensibilizzare e coinvolgere i cittadini sulla presenza di questi inquinanti.
Per citizen science si intendono infatti tutte quelle iniziative in cui il cittadino è coinvolto nella raccolta dati per progetti scientifici e collabora quindi attivamente con il mondo della ricerca scientifica.
TartAmare ha insito nella sua natura il coinvolgimento della popolazione, numerosi sono infatti i progetti che si svolgono con la collaborazione preziosissima delle persone: primo fra tutti il progetto di ricerca e monitoraggio delle tracce di tartaruga marina in spiaggia e dei nidi che solitamente inizia il 1 Giugno di ogni anno.