Qualche giorno fa, durante le attività di monitoraggio e rilievo svolte nell’ambito del programma di ricerca e studio sugli habitat delle tartarughe marine, la nostra responsabile scientifica dott.ssa Luana Papetti, l’ing. Daniele Pagli e la nostra volontaria Irene Bertolini, hanno riconosciuto i materiali utilizzati per i FAD sulla spiaggia della Giannella, nel comune di Orbetello (GR).
Ma che cosa sono i FAD?
Si tratta di attrezzatura irregolare utilizzata dai pescatori di frodo per attività di pesca illegale.
Ne hanno parlato poco tempo fa anche nella trasmissione Le Iene, in un servizio dedicato proprio alla pesca di frodo.
Si tratta di vere e proprie trappole realizzate con filo di polipropilene ancorato al fondo e foglie di palma e taniche di plastica in superficie, per attirare grandi quantità di pesce.
Questa pratica non solo non rispetta le quote massime di pescato previste per evitare lo spopolamento del Mediterraneo, ma immette in mare materiali altamente inquinanti e pericolosi, che vengono poi abbandonati, una volta ottenuto lo scopo, trasformandosi in trappole mortali per tartarughe, delfini e capodogli, che sempre più spesso li ingeriscono o vi restano impigliati.
Gli uomini della Capitaneria di Porto di Porto Santo Stefano (GR), prontamente intervenuti su segnalazione di TartAmare, hanno confermato che si trattava di materiali per la pesca illegale e ne hanno disposto, in collaborazione con il comune, lo smaltimento.
Purtroppo pare che i FAD non siano più un fenomeno sporadico in Toscana, perciò occhi aperti se passeggiate sulla spiaggia o se andate per mare e se ne trovate uno in una spiaggia toscana, chiamate subito la Capitaneria di Porto al numero 1530 e fate una segnalazione (basta una foto con luogo e data del ritrovamento) a noi di TartAmare. In questo modo ci aiuterete a capire l'entità del fenomeno che fino ad oggi non era tipico nelle nostre coste.